Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...

mercoledì 29 settembre 2010

Ciao Kurt

Wolfgang e Kurt


Quando ho iniziato ad arrampicare i primi posti in cui mi han portato sono stati Passo San Giovanni ad Arco, Lumignano e Finale Ligure. Tutte mete anni 80, cariche di storia.
Io che un po' son nostalgico e un po' ho lo spirito romantico, mi son innamorato delle storie dei pionieri dell'arrampicata libera, delle loro zingarate sotto le falesie, della sana competizione in un territorio tutto vergine e da esplorare.
Forse proprio per questo prima di abbandonare la corda, mi piaceva andare nelle falesie demodè, per respirare quell'atmosfera, e anche se gli spit arrugginiti a volte ti facevan cacare sotto, non trovare quasi mai nessuno ti faceva respirare a pieni polmoni i profumi del bosco e ogni movimento te lo godevi nel silenzio accompagnato dalle presenze passate in fuseaux e canottierine fluorescenti.
Come quella volta alla Swing Area, 22 metri pensando di cadere ad ogni movimento , per poi invece arrivare magicamente in catena a vista con una scarica di adrenalina eccezionale, ripensando a Manolo che lì ci era passato 20 anni prima.
Ecco Kurt Albert con tanti altri era tutto questo per me
Magari se un giorno riprenderò la corda in mano penserò ancora a quei giovani scapestrati che hanno fatto la storia di questo sport o forse hanno fatto di uno sport uno stile di vita.
Ciao

1 commento:

Anonimo ha detto...

Posti un'immagine di estrema nostalgia Alex, personale e storica. Il ricordo di giornate sotto falesie di calcare tra cipressi ed odore di origano e maggiorana, sereno il cielo e la mente senza tracce di ombra e preoccupazioni; nostalgia di una stagione dell'arrampicata dove numeri e plastica erano un mezzo e non un fine e la pratica della roccia scolpiva volti forti e umani come quelli di Wolfgang, Kurt, Berhault... Denis