Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...

giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale

Pur essendo mezzo malato, reduce da una brutta indigestione (vergogna per un quasi macrobiotico), faccio gli auguri di un felice Natale a tutti coloro che leggono e anche a quelli che non lo fanno.
Tra lucine scintillanti, cinepanettoni e buoni regalo dei centri commerciali rinnovo la mia perenne utopia per un umile e sobrio Natale.
W San Francesco, abbasso il vaticano.
Ciao

martedì 8 dicembre 2009

Un compito ingrato...

"Guardate gli occhi di un cane che muore e vergognatevi di tutta la vostra filosofia"
Se c'è una cosa che non riesco a sopportare nel mio lavoro è la presenza dei cacciatori e la loro filosofia di vita: Filosofia è amore del sapere, la caccia sportiva è il manifesto dell'ignoranza, della vigliaccheria, della presunzione dell'essere umano.
Nella mia esistenza ho scelto (o forse son nato così) la non violenza e la cultura della vita non della morte, per questo quanto mi è successo l'altro giorno mi ha profondamente scosso e come tante altre volte son tornato a chiedermi perchè.
Dopo la battuta domenicale, nel locale officina adibito a deposito vittime mi si presentano davanti almeno un centinaio di povere anatre stecchite con gli occhi ancora lucidi che mi scrutavano come se il soffio della vita dovesse ancora abbandonarle del tutto.
Purtroppo in quell eccidio due anatre erano veramente ancora vive: una muoveva ancora le zampe e batteva il becco piano come a voler trovare la forza per ripartire e prendere il volo mentre un altra mi guardava sbattendo le palpebre.
Quegli occhi lucidi che sembravano piangere mi chiedevano perchè, perchè un festoso volo di meravigliosi uccelli che cercano riposo in un laghetto deve essere spezzato dall'ignoranza sadica di un uomo? Perchè non riusciamo ad innamorarci della vita e osanniamo la morte in questo marcio mondo? Perchè non riusciamo a gioire nel vedere gli uccelli rincorrersi nell acqua e disegnare geometrie in volo?
Non lo so davvero, a volte penso che inconsciamente i nostri disagi, i turbamenti di questa società, le nostre frustrazioni ci facciano provare rabbia, invidia e gelosia per l'armonia che ancora riesce ad esprimere la natura. Semplicemente non reggiamo il confronto.
Il compito ingrato è arrivato subito dopo: non potendo più sopportare quel becco ansimante e quelle zampe che si muovevano, ho preso il badile, chiesto scusa e dato il colpo di grazia per porre fine a quelle inutili sofferenze.
Pace all'anima loro

venerdì 13 novembre 2009

Meteo a piacimento

Mi rendo conto che dovrei parlare di più di agricoltura ma a parte sostituire in ritardo il nylon di una serra e raccogliere le ultime verdure dell'orto, in questo periodo non si fa molto.
Nel frattempo volente o nolente ci ha pensato un servizio del tg a darmi da pensare: eh sì, perchè gli amici cinesi hanno ben pensato che sarebbe bello poter governare il tempo e così dal 2003 studiano, con soddisfacenti risultati a loro dire, come scegliere il meteo a piacimento.
Un bel sole alle olimpiadi e per risolvere la recente siccità una scarica di 400 capsule di ioduro d'argento nel cielo per provocare la pioggia, sostanza altamente inquinante e vietata praticamente ovunque.
Troppo spesso si pensa che la terra ci appartenga in quanto eletti esseri umani, pensiamo di poter disporre all'infinito delle sue risorse, di poter modificare la natura per piegarla alle nostre volontà.
Certo tagliare una foresta per fare una strada, bucare una montagna per farci passar la ferrovia, costruire una diga per fare un bacino artificiale sono cose ormai normali, ma il tempo...no, quello no, davvero si supera ogni limite senza alcun ritegno.
La realtà è che i cinesi sono in ottima compagnia come potete leggere in questo articolo da brivido scovato un po' di tempo fa sul web: http://www.indicius.it/archivio/haarp.htm
Non so quanto ci sia di vero, ma non mi stupisco più di nulla neanche di quei pirle che intervistati al tg si sono detti entusiasti di questa eccezionale novità! :(
Ciao

domenica 18 ottobre 2009

Rinascimento Verde


Dovevo farlo da tempo ma non avevo mai la lucidità necessaria per affrontare un argomento così complesso e mettere nero su bianco qualche considerazione su questo famigerato Rinascimento verde che il nostro ministro per le risorse agricole Zaia ha proposto per far tornare i giovani all'agricoltura.
Non posso negare che Zaia non si stia muovendo con impegno su molti fronti per tutelare l'agricoltura italiana e anzi rispetto al vuoto degli scorsi anni qualcosa certo si sta facendo: cito solo lo stop di due anni ai neonicotinoidi per fermare la moria delle api e l'impegno per la tutela dei prodotti italiani dalle contraffazioni su tutti.
Comunque questo non mi esime dal fare le mie considerazioni e dall'esprimere alcune perplessità.
In sintesi questo Rinascimento Verde consiste nel censire tutte le terre demaniali potenzialmente sfruttabili a fini agricoli per poi darle in affitto a giovani che le vogliano coltivare.
Certo non a chiunque, i requisiti indispensabili sono aver meno di 40 anni, praticare agricoltura intensiva e poi spiegare cosa si vuole fare e come si pensa di stare sul mercato insomma usando un termine caro alla new economy occorre presentare un business plan.
Ora prendete i concetto di decrescita e biodiversità e vedrete come questi due fattori che ritengo assolutamente essenziali per uno sviluppo sostenibile non possano essere compatibili con le idee del ministro Zaia.
Ci sono fondamentalmente cinque considerazioni da fare:
1) Spero vivamente che il ministro con il termine intensiva si riferisse semplicemente al fatto che l'azienda deve essere redditizia in rapporto alle dimensioni, perchè per definizione l'agricoltura intensiva è ahimè un'agricoltura "industrializzata" che richiede un alto numero di input esterni (dai macchinari ai fertilizzanti, dai fitofarmaci all'acqua) per aumentare le rese. Si cerca insomma di spremere al massimo le possibilità della natura, di accelerarne i ritmi, di ridurre i tempi morti e improduttivi, di omogeneizzare le produzioni ossia favorire la monocoltura per abbattere i costi.
I pessimi risultati di questo tipo di pratica agricola si sono dimostrati negli ultimi 60 anni a partire dagli anni 50 quando lo scienziato statunitense Norman Borlaug (poi addirittura premio Nobel per la Pace...) si inventò la famosa Rivoluzione Verde con l'obbiettivo dichiarato di aumentare le produzioni per le crescenti domande di cibo del pianeta e di porre rimedio alla piaga della fame nel mondo (o forse per ingrassare l'opulenza occidentale e dare nuovi sbocchi di mercato vergini alle multinazionali agro-chimiche e del petrolio).
L'utilizzo massivo di questi input ed l'utilizzo di sole varietà ibride derivate da anni di miglioramento genetico ha portato inevitabilmente a enormi danni ambientali:
-inquinamento delle falde e dell'aria
-impoverimento cronico del suolo per l'utilizzo di concimi minerali e conseguenti problemi di dilavamento
-impoverimento della biodiversità a scapito di varietà autoctone antiche e a scapito dell'ecosistema rurale stesso privato delle sue componenti naturali quali siepi e alberature
Beh, questa non è a mio avviso un modello di agricoltura da sostenere, pur essendo migliorate le tecniche e i prodotti di strada da fare c'è n'è ancora tanta. L'agricoltura chimica è infondo sempre la stessa, un cane che si morde la coda: monocoltura, impoverimento del suolo, prodotti sistemici (che vanno in circolo nella pianta), trattamenti a calendario, l'induzione di resistenze nei parassiti per poi dover studiare sempre nuove molecole di sintesi da mettere in commercio e poi la totale mancanza di quella filosofia essenziale del considerare la campagna come un ecosistema rurale da preservare.
Io credo che con idee nuove e dinamicità si possa vivere anche con piccolo appezzamento praticando un agricoltura non intensiva, dove la remunerazione non viene dalla quantità.
.

2) L'italia come ho avuto modo di dire più volte in questo blog è un paese sovraffollato e ipersfruttato (forse al Nord più che al Sud) e questo mi fa pensare che strappare alla natura anche queste incolte terre demaniali possa non essere proprio salutare all'ambiente. Piuttosto in alcune zone sarebbe da vedere quanti terreni privati sono incolti o abbandonati da decenni e trovare magari forme di accordo con i proprietari e soprattutto occorrerebbe dare un taglio al mercato del terreno come bene rifugio per personaggi che poi l'agricoltura la vedono in cartolina!
3) Il ministro sostiene che non verranno privilegiati progetti a baso impatto ambientale ma piuttosto progetti identitari che preservino le tipicità del luogo, bene questo significa che se voglio sperare di avere qualcosa allora in Valpolicella devo piantare ancora vigne, a Parma fare ancora Parmigiano, a Pachino piantare ancora pomodorini e così via: insomma un bel sostegno alla monocoltura di cui sopra e una bella gatta da pelare per chi si butta in mercati già ben strutturati e concorrenziali.
4) L'accesso al terreno è solo uno di una lunghissima lista di problemi che affliggono l'agricoltura: concorrenza estera, prodotti pagati prezzi irrisori, aumento dei costi di concimi e fitofarmaci, caro petrolio, mancanza di formazione ed infrastrutture...insomma da un pezzo di terra non è così semplice tirar fuori un reddito soprattutto per chi è alle prime armi e magari deve anche pensare ad attrezzarsi per condurre il fondo. Sarebbe quindi opportuno studiare dei sistemi per facilitare invece l'accesso al credito per i giovani agricoltori favorendo anche meccanismi di cooperazione tra agricoltori.
5)A dirla proprio tutta mi rompe un po' l'idea di dover pagare l' affitto di qualcosa (per quanto agevolato) e non poter fare il contadino come decido io, anche solo producendo per la mia autosufficienza come fece il buon Seymour. E certo non si può dire che non producesse nulla o che non tutelasse il territorio con il suo stile di vita!
Insomma la patata è bella bollente, a Zaia il merito di aver per lo meno avuto il coraggio di prenderla in mano, staremo a vedere che succede, pare che il Rinascimento Verde sia già pronto a partire.
Ciao a tutti

Norway!!!

No, non sono partito per la Norvegia, nè purtroppo sono in procinto di farlo, però per sentire più vicine le pure terre scandinave pubblico seppur con grande ritardo, le foto inviate dal mio privilegiato (e unico) agro-silvo filosofo corrispondente in loco.
Le foto si commentano da sole: wilderness, tanta natura incontaminata, il fascino di una terra forse non troppo ospitale ma per questo ancora selvaggia e poco sfruttata.





Pare che anche la gente sia simpatica e ospitale e che il governo norvegese tratti molto bene i propri sudditi non fosse per il "vizietto" della caccia alle balene che ancora si ostina a portare avanti con la pretesa di sostenere le comunità costiere che forse potrebbero invece trovare altre vie di sviluppo ma questa è una storia lunga...e poi da italiano non mi sento proprio di giudicare visto che potrei essere massacrato solo per ecomostri, discariche abusive, scorie radioattive sepolte in mare, verde urbano inesistente, minor sviluppo di fonti alternative d'Europa ecc ecc ecc!
Ciao

domenica 13 settembre 2009

Firmate la petizione per il senatore nel pallone!

Mi è giunta solo ieri una mail, in cui prendo visione della proposta di legge del senatore Orsi in materia di caccia: l'ennesima mazzata al nostro martoriato paese e alla mia fiducia nei politici.
Leggo il testo e c'è da mettersi le mani nei capelli: caccia a 16 anni, depenalizzazione dei reati venatori, allungamento delle giornate venatorie e dell'intera stagione venatoria e la lista è ancora lunga.
Non servono molte parole, vi invito solo a leggere questo http://www.lipu.it/pdf/caccia/La%20lista%20degli%20orrori.pdf dal sito della lipu e firmare (sempre se siete d'accordo ma se non lo siete allora non visitate più sto blog!) quindi la petizione http://www.lipu.it/tu_petizione_cacciaselvaggia.htm.
E non vengano a menarmela con i soliti discorsi
- che la caccia è uno sport perchè non lo sarà mai e dello sport non ha niente
- che tutelano il territorio perchè migliaia di cartucce nei boschi, piombo in acqua e nel terreno e inquinamento sonoro non hanno nulla a che vedere con la tutela ambientale e anche ove vengano puliti dei boschi questo viene fatto solo ed esclusivamente per intersse proprio e non della collettività dal momento che più di una volta non ho potuto fare una passeggiata d'autunno perchè ero circondato da doppiette agguerrite.
- che l'uomo ha sempre cacciato perchè la caccia di sopravvivenza di un indiano sioux o di un masai non ha niente a che vedere con l' investire un passero di 30 gr con un ondata di pallini di piombo.
Ciao a tutti

domenica 30 agosto 2009

Api e Arte


Finalmente!
Erano mesi che ci stavo appresso ma ora posso ufficialmente dire di essere entrato a pieno titolo nel fantastico mondo delle api.
L'occasione giusta è stata la visita al professor Pistoia a Isola Rizza, dove da quasi 30 anni con amore e passione porta avanti le arnie con metodo biologico.
Il professor Pistoia ho avuto la fortuna di conoscerlo come mio docente al corso che feci nel 2005 per avere la qualifica di Tecnico di agricoltura biologica ed è uno dei personaggi storici del biologico in Veneto e non solo, per farla breve uno di quelli a cui negli anni 70 tecnici e agricoltori ridevano in faccia (o peggio insultavano) ai convegni quando parlava di metodi naturali e insetti utili!
Così con il suo atteggiamento sempre spiritoso mi ha fatto passare una bella mattinata a smielare in compagnia di questi meravigliosi insetti, introducendomi al loro mondo ma soprattutto sottolineando sempre l'enorme rispetto e gratitudine che dobbiamo avere nei loro confronti.
Infondo l'apicoltura così come un orto o un frutteto sono un compromesso tra uomo e natura e di certo le api non hanno bisogno di noi per vivere, potrebbero andarsene quando vogliono ma mi piace pensare che così come diceva Albano per i cavalli anche per le api vi sia una sorta di collaborazione con gli esseri umani soprattutto con quelli che le rispettano e le trattano bene e a riprova di questo vi è il fatto che Alessandro (Pistoia) non ha più avuto attacchi di varroa da anni pur non facendo alcun trattamento ma semplicemente rispettando le esigenze fisiologiche di questi animali.
Infine divagando con Alessandro di interessi artistici ho anche scoperto che proprio vicino casa mi abita un artista folk, presidente dell'associazione "el paiar" che da 25 anni si sbatte per promuovere e mantenere vive le tradizioni contadine e la musica popolare veneta.
Così incuriosito e approfittando del tempo a disposizione volevo proprio vedere questo museo del lavoro contadino e saperne un po' di più. Non appena inoltrandomi nella contrada ho intravisto una casa addobbata di cupole, mosaici e forme curve alla Hundertwasser, ho capito di essere arrivato nel punto giusto. Mi accoglie col sorriso un personaggio barbuto che senza batter ciglio mi porta al centro giovanile da loro costruito dove ha sede anche il museo.
Scopro così che Bertocesco (questo il nome d'arte) è un poliedrico artista, polistrumentista, artista di strada, giocoliere, scultore di marmo e ferro nonchè maestro fabbro e pure nominato uffficialmente "Padre del Folklore Veneto". Chiacchieriamo piacevolmente per un paio d'ore d'arte, dei giovani cui delle tradizioni non frega niente e del neo sindaco che vuole abbattere i prefabbricati del museo! Per questo se vi capita date un occhio al sito dell'associazione http://www.elpaiar.it che c'è bisogno di sostegno!
Beh, è ora di tornare, andandomene penso che infondo bisogna veramente cogliere il buono delle cose e anche qui in questo postaccio tra afa, zanzare, tabacco e mobili crescono dei meravigliosi fiori...

domenica 2 agosto 2009

Italians do it better!













Of course gente


Come lo sappiamo fare noi non lo fa nessuno.
Quando si tratta di inzozzare l'ambiente e manifestare inciviltà siamo leader incontrastati.

Ma andiamo per gradi:
Sabato 1 agosto, l'afa non dà tregua, via! Si va in montagna a prendere i freschi.
Penso che sabato non è domenica e forse molti son via in ferie e magari molti si muovono domani: direzione Giazza.
oh merda penso a voce alta, guardando il primo parcheggio vicino alla fonte e le auto parcheggiate lungo la strada, non è che qui è come pasquetta???
Saliamo più in su verso il solito spiazzo con tavolini: stracolmo, si sale ancora e ancora auto e auto parcheggiate ovunque che a momenti cadono a valle, gente che fa pic nic in ogni angolo all'ombra. Assembramenti di 20 persone e persino folti gruppi di indiani tipo bagno sul Gange a cucinare pure loro la grigliata del week end.
Cerchiamo invano un angolo di pace e ombra ma oggi non si passa, sono già le 14:30 e miracolosamente becco uno spiazzo nel bosco dove posteggiare crash e copertina e soprattutto esente da cagature umane.
Eh si perchè in questo peregriniare negli angoli semi appartati lungo la strada e nel bosco mi imbatto sistematicamente nella stessa scena: uno schifoso lordume di cagature, fazzolettini e cartaigienica. Veramente sembra che l'aria frizzante della montagna non abbia risparmiato gli intestini di migliaia di persone di passaggio. Cioè la cosa è talmente esagerata che fatico a crederci e per un attimo penso che qualcuno abbia messo del guttalax nelle acque della provincia di Verona.
Una volta dicevo che una cagata costa un caffè oggi invece pare che i bagni dei bar vengano snobbati e la gente ha un modo strano di ritornare alla vita agreste.
Ciò che seriamente mi viene da pensare è che questo cazzo di paese è maledettamente sovraffollato e la povera natura non ce la più a reggere sto peso, tanto più se una grossa fetta della popolazione dell'ambiente se ne frega pur essendo quello di casa sua.
Siamo in media 192 per km quadrato! Porca vacca se penso che la Svezia ne ha 20, la Norvegia 14, la Finlandia 15, l'Irlanda 56, la Croazia 79, la Spagna 90 mi viene male.
Comunque preso dalla disperazione ho cominciato a cercare qualche sassetto per sgranchirmi le dita ma purtroppo non so perchè gli strapiombi dove io vedevo un bel sit start dovevano costituire un richiamo troppo forte per i cagatori di cui sopra forse attratti da un ancestrale bisogno di riparo nel fare i propri bisogni. Alla fine quando non me l'aspettavo ho trovato nascosta dall'erba alta e dagli alberi una faccia di un bel sassone che mi ha regalato una stupenda linea su roccia compatta ( vedi foto con abbronzatura da muratore)che gira uno spigolo per poi portarsi su un infida placca che complice il sole cocente e soprattutto la mia scarsa forma non si è concessa anche se a onor del vero prorio facile non mi pareva.
Poco importa se altri sassi non ce ne sono, io il boulder lo vivo in maniera filosofica e anche una sola linea ma bella, vale sempre la pena di essere pulita e salita anche se il posto fa schifo. Bisogna
prendere ciò che c'è di buono nelle cose.

PS siccome ogni tanto mi ricordo di essere un boulderista mi son concesso durante le ferie una puntatina a Soriano: bosco favoloso e trachite, una roccia che adoro da quando mi innamorai di lei dopo il primo giorno a Teolo.


Ciao ciao

venerdì 31 luglio 2009

Come per incanto

Ecco, come per incanto, citavo ieri il taoismo e mi capita oggi sotto mano questa frase di Lao Tzu:

Vorresti salvare il mondo dal degrado
e dalla distruzione cui sembra destinato?
Allora evita i movimenti di massa superficiali e
mettiti a lavorare su te stesso.
Se vuoi risvegliare tutta l'umanità,
allora risveglia te stesso.
Se vuoi eliminare la sofferenza nel mondo,
allora elimina tutto ciò che di negativo è in te stesso
Veramente, il contributo più grande che tu
possa dare è la tua personale trasformazione.
Lao Tzu

Riflessioni post viaggio

Passa il tempo e di cose ne son successe...
Proseguono le esplorazioni ed oramai giro come un assetato nel deserto alla ricerca di un pezzo di terra per salvarmi.
L'aria calda e umida e lo smog della pianura padana ci stanno soffocando e mettendo a dura prova la nostra resistenza psico-fisica, questo per lo meno l'abbiamo capito: via da questi posti!
Mi chiedo sempre se non sarebbe giusto lavorare per migliorare dove c'è del marcio ma il mio spirito di sacrificio non arriva al martirio per la causa.
Non è egoismo, è semplicemente che ognuno deve trovare la sua dimensione o il suo punto preferenziale in cui concentrare le proprie energie perchè penso che se non stai bene non puoi pretendere di far del bene per gli altri che se non ricordo male è poi un principio ben espresso nella filosofia taoista.
Quindi via, Valle d'Aosta, Trentino, Lazio, Umbria, io e la famigliola ne abbiamo macinati di km in questi due mesi!
Torno con la consapevolezza che questo paese è devastato da turisti, mercato delle seconde case, vip di passaggio e non, monocolture, minchiate DOP,DOC,DOCG e quant'altro possa spennare grulli e far lievitare i prezzi dei terreni. Se a questo ci si aggiunge una burocrazia assassina che costringe i piccoli produttori a diventare ragionieri e commercialisti, la frittata è fatta!
Fortunatamente esiste tutta una comunità sotterranea che unisce questi piccoli produttori e tutte quelle persone che credono e hanno creduto nel ritorno alla terra, gente che riabita valli abbandonate, che torna a coltivare varietà antiche scomode alle logiche delle multinazionali, gente che riesce a vivere in modo diverso rinunciando a cose che la società vorrebbe indispensabili.
Ecco tutta questa comunità mi dà forza e speranza perchè come diceva lo scrittore maliano S.B.Kouyatè:
"L'uomo nasce, cresce, si evolve, si realizza soltanto in seno a un insieme che lo arricchisce, e che deve arricchire a sua volta. Fuori di questa idea, fuori di questa logica, non c'è l'uomo"

martedì 19 maggio 2009

16° Incontro Rete Bioregionale

Il saggio di Piero Nigra giace sul comodino assieme ad una pila di libri da iniziare o terminare, le ore a disposizione sono pochissime e le dedico tutte alla mia piccola.
Come previsto la primavera ha lasciato in fretta il posto ad un clima torrido e umido con temperature ben al di sopra della media, costringendomi ad un improba lotta contro la siccità che asseta l'orto ed il giardino, contro i maledetti afidi neri che sono letteralmente esplosi sui ciliegi e sulle fave, contro la bolla del pesco che non ho avuto tempo di prevenire a dovere a fine inverno...
Nel frattempo ho trascorso un fantastico weekend a Colà di Lazise nella tenuta di Vincenzo per il 16° incontro della rete bioregionale. Vita agreste, condivisione di spazi, idee, opinioni, ottima compagnia e un sano desiderio di cambiamento.
Inaspettatamente ho conosciuto la meravigliosa Etain Addey di cui non so che dire se non l'ammirazione assoluta per una vita di scelte coraggiose e in armonia con la natura. Questa è la presentazione del suo primo libro che può forse dare una piccola idea della persona http://www.illibraiodellestelle.com/libri/una-gioia-silenziosa.php
Tra gli altri anche Mario Cecchi storico appartenente al primo nucleo elfico, uomo minuto ma con un viso espressivo che mostra tutta la sua grandezza d'animo e di cuore.
Che dire, io che ogni giorno trovo modo per incazzarmi con questa stupida umanità ho solo una profonda certezza: il mondo con persone come Mario ed Etain sarebbe infinitamente migliore.
Ciao Notte

giovedì 14 maggio 2009

Grande fermento

Molte cose successe in queste ultime settimane.
Ho ritrovato per sbaglio (o per destino) un grande amico filosofo contadino emigrato nelle lande norvegesi (110 e lode e un lavoro in campagna). Un aperitivo in occasione di un suo breve ritorno in Italia è stata l'occasione per condividere molte idee e progetti futuri. Per il momento il blog si arricchisce di un corrispondente norvegese d'eccezione, per cui aspettatevi tante foto di vacche e pecore!
Invece un saggio di Piero Nigra "il sistema federativo" e una vecchia intervista del 2006 a Giovanni Lindo Ferretti sulla sua conversione da punkettone filo sovietico dei CCCP al Cristianesimo radicale hanno scatenato in me un turbine di pensieri legati alla relazione tra sistema sociale comunitario e progresso tecnologico, pensieri conditi da ricordi universitari del corso di Bioetica in cui mi chiedevo sempre se l'essere umano non fosse ormai schiavo e non padrone della tecnologia, avendo perso quella fondamentale dote di umiltà che è il senso del limite...
Spero di avere tempo di buttare giù qualcosa di più approfondito, non perchè penso possa interessare a qualcuno ma solo perchè mni sto rendendo conto che questo blog sta diventando una sorta di cartaigienica del mio cervello!

venerdì 1 maggio 2009

Last Minute: Escher a VR fino al 3 maggio


L'ho scoperto ieri ma merita di essere pubblicato.
A Palazzo Forti a VR sta terminando la mostra dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher. Un uomo dalla padronanza tecnica mostruosa, che con metodo scientifico ha esplorato i confini dell'immaginario. Sembra un controsenso ma non trovo altre parole per descriverlo.
Semplicemente tutti quelli che non lo conoscono e vedono le sue opere per la prima volta provano un senso di stupore misto a smarrimento, restando letteralmente...a bocca aperta...
Il biglietto costa solo 6 euri se no vi toccherà fare una capatina in olanda per vederlo.
Ciao a todos

domenica 19 aprile 2009

Vandana Shiva a Torino

Ciao a tutti
Vi segnalo un evento che merita sicuramente attenzione.
In occasione della pubblicazione del suo nuovo libro "Ritorno alla terra", si terrà a Torino alla Fiera del libro il 15.05.2009 alle ore 18 un incontro con l'autrice Vandana Shiva, ambientalista e fisica indiana, cui saranno presenti due ospiti d'eccezione: Ermanno Olmi e Carlo Petrini.
Questo è il link (eterno...) per ulteriori infos:
http://www.fieralibro.it/it/organizza-la-visita/programma/details/654-“Ritorno%20alla%20terra”.%20Incontro%20con%20Vandana%20Shiva%20In%20occasione%20della%20pubblicazione%20del%20suo%20libro.html
Mentre per chi volesse maggiori informazioni sulle attività di Vandana Shiva consiglio una ricerchina google che vi aprirà le porte su questa persona eccezionale che ho avuto la fortuna di incontrare a Terra Futura a Firenze nel 2005 se non sbaglio.
Buona lettura a tutti

sabato 28 marzo 2009

Il nuovo che avanza...




Dopo mesi di assenza, la scorsa settimana son tornato in quel di Vicenza, trovandomi a passare nelle zone dove abitavo.
Beh, a momenti non mi pareva neanche lo stesso posto, nuove rotatorie, nuovi benzinai, nuovi capannoni, nuovi centri commerciali, nuovo spazio rubato alla terra.

Ma quanto cazzo costruiscono???? E' stato il mio primo pensiero.
Ma cosa cazzo mangeremo in futuro???? E' stato il mio secondo pensiero.
La pianura, le terre migliori ormai ridotte a dei miseri fazzoletti tra una zona residenziale e i capannoni e a chi vuol tornare a coltivare tocca imboscarsi nelle colline degli appennini o su in montagna. Misteri...
Badate bene io non sono contro il progresso, ma mi chiedo se questo sia veramente il progresso che dovrebbe portare miglioramento all'esistenza degli esseri umani. Perchè sono convinto che di queste fabbriche una buona parte produca cose assolutamente superflue alla nostra esistenza ma d'altronde il consumismo è basato sul consumo e si sa che perchè la gente consumi, bisogna convincerla che ha bisogno di un sacco di stronzate. E qualcuno dovrà pur produrle ste stronzate.

Mi vengono in mente le parole della serie TV Survivors:
“Sembrava una banale epidemia di influenza, ma nell’arco di appena pochi giorni la gente incominciò a morire. Così iniziò a diffondersi il più micidiale morbo che l’umanità avesse mai conosciuto. Solo pochissimi individui sono immuni alla malattia, per la precisione appena il cinque per cento di tutta la popolazione mondiale. Alcuni gruppi di persone si riuniscono per costituire delle piccole comunità in cui ciascuno possa offrire il proprio contributo. Dopo le prime contingenti difficoltà, iniziano per i sopravvissuti i problemi veri e propri, quelli di una quotidianità fatta di esigenze che tecnologia e progresso non possono più soddisfare. Le scorte di cibo confezionato che giacciono negli scaffali dei supermercati deserti saranno depredate ed esaurite in brevissimo tempo. Nei frigoriferi privi di energia elettrica carne e verdura marciranno. In questo nuovo mondo dove la conoscenza è dispersa e frammentata, chiunque sappia confezionare un paio di scarpe o ottenere il pane partendo da un chicco di grano è un privilegiato.“

domenica 15 febbraio 2009

Corso trazione animale in agricoltura


Sabato mattina altra splendida giornata di freddo sole, in azienda da Albano per il corso sulla trazione animale in agricoltura.


Per la seconda vota abbiamo avuto il piacere di seguire una lezione tenuta da Angelo (nella foto) che è salito dalla Toscana per cercare di insegnarci i principi base dell'addestramento dei cavalli da lavoro. Come già detto nella sua prima lezione ha ribadito l'importanza fondamentale del creare un rapporto di fiducia tra uomo e animale e soprattutto di cercare di comunicare con il cavallo in modo sensibile trasmettendo serenità e tranquillità.


Per chi volesse saperne di più sull'argomento consiglio il sito del gruppo di ricerca di Albano http://www.noieilcavallo.org/ dove potrete trovare molte informazioni e links utili per chi volesse avvicinarsi a questo fantastico mondo.


C'è chi trova l'utilizzo dei cavalli da lavoro uno sfruttamento, io credo invece che per chi come me vede il ritorno alla terra come una missione, uomo e animale possono collaborare lavorando insieme rispettandosi per tornare a vivere in armonia con la natura e dare una mano alla sopravvivenza di questo pianeta.

domenica 8 febbraio 2009

Due ore di tregua!

Incredibilmente ieri, proprio quando sembrava che la programmata potatura del frutteto dovesse saltare per le bizzarie meteo, ecco che il primo pomeriggio ci regala due meravigliose ore quasi primaverili (da quanto non riuscivo a lavorare fuori in camicia!).
E allora, con l'indispensabile supporto ed i consigli di Stefano, sotto di cesoia!
E' ogni volta fantastico sentirlo parlare mentre taglia: sembra veramente che sappia capire e prevedere i comportamenti delle piante. Come un Michelangelo dei campi da un groviglio di rami, toglie, toglie fino a che come per magia ti rendi conto che hai davanti una forma armoniosa ed equilibrata. Armonia ed equilibrio ritengo siano due concetti fondamentali in agricoltura per il buon funzionamento dell'azienda: questa è un altra lezione che dovremmo imparare dalla natura per il nostro vivere quotidiano con noi stessi e con gli altri.


mercoledì 4 febbraio 2009

Si comincia!

Tiziano Terzani diceva in un suo libro che la terra sarebbe stata salvata da una congiura di poeti.
Il poeta è per definizione una persona sensibile, e più ci penso e più mi sembra vero che questo mondo manchi di sensibilità e poesia. Ci rincoglioniamo davanti alla televisione o fermi in colonna la mattina in auto, ascoltando notizie di inaudita violenza, respirando aria inquinata e non sappiamo più rallentare o meglio ancora fermarci. Chi si ferma è morto? No, non sempre, a volte chi si ferma è più salvo degli altri. Non sappiamo fermarci ad osservare un tramonto, ad ammirare una coccinella su una foglia, a toccare il tronco di un albero, ad annusare l'odore delle sere d'estate.
Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà, il sogno di recuperare e far vivere ancora un mondo che sta sparendo e la realtà dura e meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere. Il contadino prima di piegarsi alla schiavitù delle multinazionali dei concimi e dei pesticidi e alle logiche di un mercato perverso era un uomo libero che seguiva l'incessante ritmo naturale delle stagioni in armonia con la natura.
Oggi più che mai di questo mondo, gettato così presto nel dimenticatoio, occorre recuperare tutto ciò che c'era di buono cominciando dal rispetto per la terra e dal senso di comunità.
Quindi cercando di usare la tecnologia in modo positivo giungo dalla terra al mondo virtuale, per far conoscere, per conoscere, per conoscersi, per criticare (in modo costruttivo), proporre, proporsi, incontrarsi... insomma per cercare di spargere sul maltrattato pianeta qualcosa di buono...