L'avventura canaria è giunta al capolinea per il momento, il treno del cambiamento l'ho preso, forse non era il treno giusto, forse l'orario sbagliato o forse scoprirò che era giusto fra qualche tempo ma l'importante era partire, ho visto posti, conosciuto persone, gioito, sofferto, parlato, vissuto emozioni, creato ricordi.
A proposito di ricordi, mi viene in mente una frase di "Esco" dei CSI:
"E' l'instabilità che ci fa saldi ormai negli sgretolamenti quotidiani.": beh, proprio saldo non direi, abituato forse o meglio incallito ormai, eh già si cambia rotta di nuovo, si riparte.
I continui cambiamenti non sono per tutti, soprattutto se ti portano da situazioni con una parvenza di tranquillità a situazioni in cui ti ritrovi a farti mille domande sul tuo futuro e sulle tue spalle pesa il futuro anche di altre persone.
In questa situazione tentare la strada del cambiamento è sempre rischioso ma torno a ripetere che sono convinto che siamo nell'era del cambiamento. Provarci per me è d'obbligo, devi corazzarti bene per gestirne però le conseguenze: nel bene e nel male. L'unico buon sistema che ho trovato sinora per gestire l'ansia del futuro è semplicemente vivere di più il presente.
Per questo non parlerò dei miei progetti futuri nel mio prossimo post, il mio progetto futuro sarà parlarvi del vermicompost: terra, scarti di cibo e lombrichi, hic et nunc!
Il contadino delle stelle è un immagine poetica, tra sogno e realtà.
Il sogno di chi ama la terra, di recuperare e far vivere ancora un mondo più a misura d'uomo ed in armonia con la natura e la realtà
dura ma meravigliosa di un lavoro che non era un lavoro ma un modo di essere.
Questo blog nasce per raccontarvi un po' le peripezie della mia vita, le mie esperienze con la terra, i miei esperimenti di ecologia ed autosufficienza.
Per tornare a camminare passi leggeri su questo pianeta, raccontarsi, confrontarsi, incontrarsi...
domenica 15 dicembre 2013
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